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Manifestare e l’incapacità di leggere i tempi nuovi
La libertà di manifestare è fondamentale non solo come mezzo di espressione collettiva e pubblica dell'opinione, ma anche per la difesa di tutti i diritti umani. Che la società di oggi sia travagliata, confusa e debole di fronte alle prove e alle sfide di questi ultimi anni è chiaro ed evidente a ciascuno di noi.

La crescente spersonalizzazione, la perdita di certezze, sta generando una graduale perdita del senso di comunità e del proprio se. Noto un certo distacco, di estraneità e/o lontananza a rapportarsi con la società attuale. I giovani, quasi tutti, avvertono con profondo dolore l’incapacità di comprendere il presente e patiscono l’assenza di maestri capaci di stimolarli a definire il nuovo orizzonte che va delineandosi davanti a loro. Gli adulti, invece, reagiscono rifugiandosi e agognando un impossibile ritorno al passato che, con i suoi vecchi modelli, appare comprensibile e consolatorio. In un’epoca di turbamenti la vita quotidiana diventa un esercizio di sopravvivenza.
Spes
so si sente dire che si vive alla giornata volgendo l’attenzione al futuro e soltanto per cercare di capire come scampare ad eventi inaspettati per non dire disastrosi. In queste condizioni l’identità personale è un lusso e in un’epoca su cui incombe l’austerità. Le persone rimangono pertanto disorientate a causa dall’assenza di chiari punti di riferimento morali. Tutto diviene oggetto di consumo, tutto viene giudicato su basi prevalentemente utilitaristiche. In questo modo le persone si riconoscono e dalle quali traggono parte del proprio significato. La stessa cultura s’identifica ormai col consumo. L’idea che ogni oggetto possa e debba essere rimpiazzato da nuovi e migliori prodotti offre il panorama del cambiamento. Si perde consistenza e oggettività. L’IO, dunque, smarrisce i punti di appoggio e il senso del limite, giacché ogni desiderio può essere più o meno appagato ogni volta, a piacimento.
E questo sistema non solo crea dipendenza nelle persone e fa smarrire quel senso di fiducia in sè stessi. Questo cambiamento radicale nel modo di pensare e di agire, promosso dall’attuale sistema, pone l’idea che si possa osare oltre un limite. La pretesa di accrescere le vie della libertà comporta in realtà una riduzione del senso morale. Un mondo imperniato sul consumo e sul progresso scientifico da vita ad una società deresponsabilizzata, incapace cioè di sostenersi. La libertà così intesa viene a configurarsi come un processo che guarda solo avanti, senza vedere che ogni scelta operata comporta impegni e responsabilità morali. La moderna e consumistica società attuale ha portato anche ad una crescente frammentazione delle relazioni personali, a causa del prevalere degli interessi personali su tutto il resto. E questo sta creando forme di disagio sempre più marcate, e una diffusa insoddisfazione persino in chi riesce a stare al passo con importanti conquiste materiali che nell’immaginario collettivo dovrebbero garantire una stabile felicità. Concludo asserendo che nel panorama attuale si assiste anche ad un’estrema valorizzazione della libertà individuale che tende a mettere in ombra concetti come quelli di verità, o di bene comune. Non è più nemmeno facile distinguere tra “giusto” e “sbagliato”, non essendovi più saldi principi etici di riferimento. Le persone appaiono sempre più prive di una bussola morale comune.