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La famiglia che vive nel bosco in Abruzzo: il giudice ha allontanato la madre e i 3 figli



E nota come la famiglia nel bosco. La vicenda dei Trevallion-Birmingham è di dominio pubblico ed ha il sostegno di molti italiani. Sono state raccolte migliaia di firme per non far separare i piccoli dai genitori.




La famiglia che vive in un casolare con l’acqua del pozzo, la cucina a legna e un bagno esterno all’abitazione ha cresciuto i bambini, sereni e in salute, in modalità home schooling. L’energia elettrica era presente in forma autoprodotta da pannelli solari. L’interesse del tribunale dei minori si è però acceso sul nucleo familiare dopo che tutti e cinque erano stati ricoverati in ospedale per un’intossicazione alimentare dovuta ai funghi. Da lì la relazione da parte dei carabinieri e l’allerta dei servizi sociali. Il Tribunale ha così deciso di portare via i figli e di affidarli a strutture esterne che sicuramente non saranno in grado di trasmettere quei valori, quelle emozioni, quella familiarità che era il vero valore di quei ragazzi. Fortunatamente la madre Catherine è con loro. Mi chiedo, ancora una volta, quale sia il senso di certe decisioni. Perché tanta facilità. Perché ci si permette di rompere un modello di famiglia di esempio per i valori familiari. Un'altra cosa che forse non c'entra e che non viene tollerata. È un vecchio film che ho già visto, anche nel tempo del Covid, dei green pass e altro. Difendo quella famiglia, difendo quei genitori che hanno tutto il diritto di insegnare altri valori. E, in fin dei conti, non mi sembra che quei figli fossero a disagio. Forse dovremmo iniziare a ripensare ai valori di quell'altra parte di mondo, che si considera giusta e che tanto invochiamo.


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