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Global sumud flotilla: missione umanitaria o propaganda politica?



La Global Sumud Flotilla si prepara a sfidare il blocco navale imposto da Israele su Gaza, tentando di portare aiuti umanitari e un messaggio di solidarietà.




Si tratta di un'iniziativa utile per i palestinesi di Gaza o di un'operazione di facciata, più vantaggiosa per chi la promuove? Chi finanzia realmente queste operazioni? Quali sono i veri obiettivi? In un mondo in cui le narrazioni sono spesso distorte, dubitare della trasparenza di tali missioni è legittimo.


Non sono rari i casi in cui aiuti umanitari si trasformano in strumenti di pressione politica, utilizzati per legittimare posizioni che poco hanno a che fare con il benessere delle persone. Intanto la Commissione Ue, ha fatto sapere di non supportare iniziative come quelle della Global Sumud Flotilla pronta a far rotta verso Gaza. L'iniziativa, che coinvolge attivisti da 44 paesi che salperanno dalla Sicilia per poi unirsi, dopo giorni di navigazione, alla flottiglia. Cos'è, quindi, la Global Sumud Flotilla? È un'unione di tre organizzazioni, tra cui la Freedom Flotilla, che da anni cerca di rompere l'assedio navale a Gaza. Gli imprevisti sono tantissimi. Le tempeste sul Mediterraneo hanno portato a rientrare la flotta partita da Barcellona. Ma la flottiglia ha deciso di affrontare rischi concreti. Il ministro israeliano della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha presentato un piano al governo per fermare l'iniziativa, considerata un tentativo di minare la sovranità israeliana e sostenere Hamas. Il piano prevede il sequestro delle navi e la detenzione prolungata degli attivisti arrestati nelle prigioni di Ketziot e Damon, solitamente riservate a quelli che Israele considera terroristi, negando loro privilegi come TV e cibo speciale. In conclusione, è opportuno interrogarsi sulla Global Sumud Flotilla. La situazione, a mio modo di vedere, richiede un approccio più profondo e strategico, piuttosto che il semplice invio di navi cariche di aiuti. È tempo di abbandonare le soluzioni superficiali e iniziare a considerare azioni che affrontino le radici del problema attraverso le sedi Istituzionali e Governative competenti.


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