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Il comune di mantova e la dismissione di immobili di valore storico
Da cittadino nonchè presidente del Comitato Civico Viva Mantova concedetemi di entrare nel dibattito riguardo l’alienazione di palazzi storici e di pregio di proprietà del Comune di Mantova e non ultima la cessione al demanio dello Stato di Palazzo Colloredo, sede del tribunale, e del palazzo settecentesco di via Chiassi che ospita la Procura e gli uffici di Polizia giudiziaria.

In quest’ultimo caso si avvale di una permuta con l’area dell’ex aeroporto del Migliaretto. Un’area verde di 274.670 metri quadrati, inserita nel Parco del Mincio, con destinazione urbanistica a “servizi di interesse pubblico” e “verde di mitigazione ambientale” e quindi con dei chiari vincoli. Vorrei quindi poter accedere al dibattito in considerazione del fatto che l’alienazione dei beni immobili comporta una serie di conseguenze economiche e sociali che andrebbero attentamente valutate. Da un lato, la dismissione può rappresentare una soluzione efficace per risanare i conti pubblici e promuovere investimenti privati. Dall’altro lato, tuttavia, vi sono rischi legati alla perdita di beni che possono avere un alto valore storico, culturale o ambientale. L’alienazione di immobili è sicuramente servita a risanare i bilanci fornendo liquidità immediata e riducendo il peso del debito. Tuttavia, la vendita di beni immobili storici ha un impatto limitato nel tempo, e la vendita massiccia del patrimonio pubblico potrebbe impoverire l’Ente Comunale nel lungo periodo, privandolo di fonti di reddito potenzialmente stabili (ad esempio, gli affitti). La dismissione può mettere a rischio la conservazione di tali beni se non vengono previste adeguate garanzie e vincoli per la loro protezione. Il trasferimento di proprietà a privati può comportare una perdita di controllo sul loro utilizzo e manutenzione. Senza una pianificazione adeguata, può generare fenomeni di speculazione immobiliare e trasformazioni urbane che non tengono conto delle esigenze sociali delle comunità locali. Concludendo la vendita di immobili può comportare una perdita di potere contrattuale per l'ente stesso anziché una scelta strategica indebolendo la propria posizione negoziale nel mercato e nel contesto pubblico.