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Francesca albanese: molto discutibili i suoi interventi e divisivi



Nessun giudizio per i rappresentanti delle varie Istituzioni che hanno deciso di premiare con varie onorificenze la Dottoressa Francesca Albanese per il suo lavoro come rappresentante dell’ONU, confidando che, al di là delle sue note, in parte dal sottoscritto NON condivisibili, sapesse cogliere l’occasione per lanciare un messaggio di pace rivolto al martoriato popolo palestinese, agli ostaggi innocenti e di dura condanna tanto verso i terroristi di Hamas quanto verso il criminale Netanyahu e il suo governo ortodosso di estrema destra.




Pertanto sono a rivendicare il mio disappunto su alcuni interventi estremisti e divisivi. Certamente una persona che rivendica apertamente schieramenti di parte hanno ben poco a che vedere con la pace. Ha sostanzialmente giustificato il barbaro attentato del 7 ottobre come occasione di “visibilità” per la causa palestinese. Ha invocato boicottaggi indiscriminati, perfino di farmaci prodotti in Italia da una multinazionale con sede in Israele. Ha attaccato le più alte cariche dello Stato. In sostanza, pretende di imporre la propria visione come politica estera dell’Italia e dell’Europa. Non posso ignorare queste posizioni estreme. Pensare di incanalarle in un messaggio costruttivo e di pace è davvero un grave errore. 


Proprio per questo ritengo che la scelta di premiarla con vari riconoscimenti Istituzionali sia inopportuna e non per la persona ma per ciò che dice e vuole rappresentare con le sue idee estreme lontano dalla pace. In un mondo scosso da guerre, ingiustizie e nuove autocrazie servono figure autorevoli e conciliatrici, non divisive. La vera questione non è il giudizio geopolitico e su cui condanno tanto i terroristi di Hamas quanto le azioni criminali di Netanyahu ma il rispetto che si deve alle istituzioni. È grave che una rappresentante dell’ONU si sia trasformata in una brutta figura collettiva.


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