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Globalizzazione = Merceficazione = Virus = Rovina Collettiva



L’atmosfera è così drammatica da far intuire che l’umanità intera ha imboccato un vicolo cieco. Rabbia, aggressività, ira, sconforto, rassegnazione, povertà, profitto sono il risultato di questa “pandemia”. Non si tratta però di un commiserazione leziosa, di un facile e generico pietismo. 




Né tantomeno una dichiarazione idealistica e astratta. E’ invece una reale attitudine che può e deve essere in grado di consapevolizzare l’intera esistenza umana. Serve un senso di responsabilità collettivo. Non c’è spazio per divagazioni teoriche o idealismi individuali. Al contrario, l’accento è posto sulla condizione umana, con i suoi limiti e le sue potenzialità ridotte ormai al profitto economico e finanziario.

Quindi la saggezza e il sapere devono rientrare in un rapporto dinamico con la realtà della vita per migliorarne l’esistenza. Penso che qualsiasi sentimento che ci ha pervaso la mente abbia prodotto una mente nevrotica e infelice. Sentimenti negativi che a livello individuale ostacolano la crescita interiore di ognuno e a livello sociale e sempre forieri di sviluppi negativi e drammatici.

Quindi il modo migliore per contenerli e modificarli positivamente presuppone lo sviluppo di un forte, convinto, effettivo senso di responsabilità riprendendoci quella libertà di pensiero e di linguaggio per un processo di trasformazione dalle emozioni riflesse in un sentimento di vigile consapevolezza, di attenzione, di feconda apertura mentale. Certo, in un periodo storico difficile come l’attuale, può non essere semplice seguire questo cammino che ha come unica via la concezione positiva del divenire.

Una tale caparbia volontà di credere che un cambiamento positivo sia sempre possibile anche quando ai più sembra impossibile. Come non rimanere colpiti dalla cospirata ostinazione di questo processo mediatico e di profitto che attanaglia e imprigiona la libertà di ognuno di noi?

Qualche intellettuale e perfino gente comune inizia a rivedere criticamente la politica dei vari governi subordinati dal potere economico finanziario. Velatamente infatti c è chi avanza una politica basata sull’altruismo e su un autentico senso di responsabilità verso il prossimo in grado di superare i limiti dell’egoismo e di una visione angusta, per ridar vita ai rapporti tra le persone. Un processo non selettivo quindi, capace di non discriminare tra coloro che ci sono più affini e gli altri e che sia in grado di ristabilire un rapporto empatico umano in quanto tale senza tener conto dei suoi pregi o dei suoi difetti.

La consapevolezza di questa dimensione può condurci a riannodare quei valori e sentimenti che il consumismo e la globalizzazione hanno mercificato. Non si dovrebbe mai prescindere dalla presa di coscienza che abitiamo tutti nella medesima casa, navighiamo tutti sulla medesima barca, abitiamo tutti il medesimo pianeta Terra.

L’umanità stessa e l’essere umano sono interdipendenti. L’unico vero antidoto alle emozioni invasive e distruttive che se non efficacemente contrastate rischiano di trascinarci tutti in una rovinosa caduta collettiva....