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Intelligenza artificiale e reddito universale
Ma davvero si ritorna a dibattere sull’emendare il reddito universale? Già la Commissione Europea nel 2020 lo propose come reddito base incondizionato senza aver poi esito positivo. Ma di cosa tratta? Il reddito universale punta ad abolire la povertà con una politica redistributiva.

Con le tasse (che sono progressive, e quindi pagate di più da chi ha più denaro) si finanzia un sostegno mensile utile soprattutto a chi ha urgenza di uscire dall’indigenza. Trattasi del salario minimo garantito a spese dello Stato a tutti, anche quelli che non lavorano. Il reddito universale è un’idea che esiste fin dagli anni Sessanta. Per quanto lo stato sociale in Europa abbia una funzione universale non ci si è arrivati essenzialmente per i seguenti motivi: il grande costo economico che avrebbe sulle casse dello stato (insostenibile soprattutto in paesi molto indebitati come l’Italia) e l’effetto sull’inflazione. Il progetto venne riproposto dall'estrema sinistra socialista e assistenziale, ma soprattutto la destra tecnologica, i padroni di Big Tech.
Il tema del reddito universale venne rilanciato proprio dai grandi capitalisti della Silicon Valley come risposta alla sfida dell'intelligenza artificiale. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale si viene a sostituire sempre più facilmente la mano d'opera umana in tutta una serie di mansioni attività e professioni. La risposta che venne data allo spettro della disoccupazione di massa è di mandare un assegno a casa a tutti. Tanto i soldi lo Stato li reperirà tassando i robot, gli umanoidi, cioè il GPT. Insomma, si troverà un modo per incassare un dividendo da questa fantastica nuova rivoluzione tecnologica che è l'intelligenza artificiale. Potremo starcene tranquillamente a casa a occuparci soprattutto di tempo libero, arte, qualità della vita, religione, filosofia, eccetera. Il reddito universale lo sostengono soprattutto i grandi capitalisti di Big Tech. Un modo per togliersi intorno il disturbo di una forza lavoro umana che potrebbe anche avere delle pretese? Pretese di aumenti salariali? Insomma disfarsi di queste problematiche sarebbe la cosa più semplice. Oltremodo creerebbe sicuramente consenso mandare assegni pubblici a casa a tutti e pazienza se questo significherebbe che vivremmo in una società ridotti alla sudditanza, a parassiti inutili e laddove il nostro destino lo deciderà l'intelligenza artificiale.
Certo è che in questo mondo capitalistico tutto è possibile. E’ una prospettiva che fa certamente riflettere sulle opportunità competitive del capitalismo poiché il sistema presenta limiti e disuguaglianze, oltre a tendenze verso instabilità e crisi, come è evidenziato dalla storia stessa del capitalismo. Ai posteri l’ardua sentenza.