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Il ritorno di Draghi dall'alto della sua sapienza



Ascoltando l'intervento di Mario Draghi al Meeting di Rimini e sentirlo dire che l'Unione europea è "marginale e spettatrice" dal punto di vista geopolitico mi fa davvero venire la nausea. Ancora una volta dall'alto della sua sapienza in veste di protagonista prova a salvare la faccia. Vuole far credere che lui non c'entri nulla con questo disastro. 




Eppure, quando la guerra in Ucraina è iniziata, era Presidente del Consiglio. Era considerato idolo e tra i più potenti d'Europa. Principale accusatore e artefice della chiusura totale con la Russia. Dalla guerra ad oltranza e all'invio di armi a Kiev nonchè delle sanzioni alla Russia imposte per sudditanza agli americani. Ha definito l'Europa "marginale e spettatrice" sui dossier Ucraina e Gaza. Ha altresì affermato: "Per anni l'Unione Europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest'anno sarà ricordato come l'anno, in cui questa illusione è evaporata".

Ma questa illusione/evaporazione era già eclissata all'epoca del suo incarico quando parlava di sconfitta militare della Russia e del suo declino. Giorgia Meloni, durante uno dei suoi interventi al Consiglio Ue nel 2023 e ricordando Draghi in una foto che lo ritraeva in treno verso Kiev con Macron e Scholz, disse: "Per alcuni la politica estera è stata farsi foto con Francia e Germania quando non si portava a casa niente". Cosa pensa l'attuale premier Giorgia Meloni oggi? Lascio a voi immaginare!! E vi ricordate le citazioni di Draghi nel 2022? "Kiev sembra aver acquisito un vantaggio strategico importante. Le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa". Che fine ha fatto quell'effetto dirompente? E vi ricordate cosa disse lo stesso anno? Una delle frasi che mi fanno ancora davvero sconvolto: "volete la pace o i condizionatori accesi?". Che cosa volesse alludere? Che rinunciando al gas e all'energia, avremmo piegato Putin!? Che con le sanzioni avremmo portato la Russia in ginocchio? Queste affermazioni non possono passare inosservate!! E ancora Draghi nel 2022, disse: "il momento di massimo impatto delle sanzioni alla Russia sarà dall'estate". 
Chissà a quale estate si riferisse!? E ancora quando affermò che: "La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell'Ucraina". Oggi, invece, è dato ormai per scontato che la Crimea rimarrà alla Russia.

Ecco cos'è rimasto della sua "grande strategia". Oggi Draghi punta il dito di tale disfatta sulla Presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen: dazi, energia, politica estera. Era alquanto ovvio che l'Europa rompendo i rapporti con la Russia sarebbe caduta tra le braccia degli USA e con le conseguenze che sappiamo. E poi la sua "lezione", da grande maestro e supervisore, su 
Gaza e sull'irrilevanza dell'UE è davvero patetica. A raccontare l'ovvio nel giorno in cui l'ONU dichiara ufficialmente la carestia a Gaza. Troppo facile. Chi oggi elogia Draghi per le parole sull'irrilevanza europea dimentica che ne è uno dei principali artefici. Oggi i giornali che continuano a venerarlo dovrebbero chiedergli il conto.


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