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Il presidente mattarella al forum the european house di cernobbio forza l’unione europea
Ho ascoltato e riascoltato attentamente l’intervento di Mattarella al “Forum The European House” di Cernobbio. Mattarella ha parlato dell’Unione europea come ad un soggetto non dedito a scatenare guerre, se non quelle economiche attraverso le sanzioni, perché non dispone di un comando militare unico. L’Europa non ha pertanto personalità giuridica che le consenta di dichiarare guerra ma i singoli Stati sì, e lo hanno fatto.

I Paesi membri dell’Unione Europea, in quanto parte della Nato hanno in verità, e la storia insegna, promosso e partecipato a guerre vere e proprie: nel 1999 contro la Jugoslavia, nel 2003 contro l’Iraq, nel 2011-2012 contro la Libia. Ad oggi ci stiamo proponendo di entrare direttamente nel conflitto ucraino, trainati da un Paese che nemmeno fa parte dell’Unione Europea, cioè l’Inghilterra, alla guida dei cosiddetti “volenterosi”. L'Italia, fortunatamente, si è detta contraria a entrare direttamente in conflitto con l'Ucraina, mantenendo una posizione di non belligeranza rispetto al conflitto in corso. Mattarella ha poi evocato come le grandi piattaforme digitali rischiano di diventare le nuove Compagnie delle Indie. Per chi non sapesse queste compagnie sono state tra le prime multinazionali della storia e che il loro potere economico e politico era tale da influenzare le decisioni degli Stati di appartenenza. Mattarella ha poi rivendicato l’importanza dell’unicità del progetto europeo: “Una grande opportunità che il nostro Paese ha saputo intravedere e concorrere a costruire, con il decisivo contributo di uno statista come Alcide De Gasperi”. Alcide De Gasperi in verità puntava ad un'Europa federalista pronta a superare la sovranità assoluta degli Stati nazionali attraverso un'autorità centrale europea che garantisse la pace e la giustizia sociale, ispirandosi ai principi cristiani di dignità della persona e sussidiarietà. La forza fondativa di De Gasperi non risiedeva solo nel fatto di non essere esclusivamente militarista. L’idea che la comune difesa europea avesse un contenuto etico, alludesse a una comunità legata ad un alto contenuto morale. De Gasperi, con le sue radici trentine e austriache, portava con sé una grande sensibilità per le autonomie locali: un valore prezioso delle specificità morali, storiche e politiche per la costruzione europea. Era pertanto contrario all’idea di Stato accentratore. Ciò non corrisponde a realtà!!! Con l'adesione all'Unione Europea, gli Stati membri trasferiscono parte della loro sovranità a livello sovranazionale e comporta anche la rinuncia all'autonomia decisionale in determinati settori. Altro punto del discorso di Mattarella è che il pericolo di guerra venga dalle cosiddette “autocrazie” con un chiaro riferimento alla Cina. In questo non sono d’accordo. Il presidente cinese Xi Jinping ha detto l’esatto contrario: “Oggi, l'umanità si trova nuovamente di fronte alla scelta tra la pace o la guerra, tra il dialogo o lo scontro". D’Alema nella sua intervista, di ritorno da Pechino, ha sottolineato come la Cina sia oggi un fattore di equilibrio, non di guerra. È una grande potenza economica, militare, demografica, e rappresenta un punto di riferimento per altri giganti come l’India. In questo senso, contrapporre una presunta superiorità morale dell’Europa alle autocrazie è un’operazione retorica. Ma non certo una novità. Non è il primo richiamo retorico alla presunta superiorità dei “valori occidentali”. Da anni la propaganda si regge su questo concetto, che però è molto discutibile e oggi è in crisi profonda. Quali le ragioni di questa crisi? Gli organi dediti alla propaganda, cioè i giornali, le radio, le televisioni, hanno il problema insolubile di come valutare l’ormai ex alleato americano. Spesso in contrasto con l’Europa. Io sono sempre stato restio a usare la formula “valori occidentali”. Oggi mi pare bizzarro parlare di “valori occidentali comuni”. Il termine è entrato in crisi con la frattura, temo ormai insanabile, tra Europa e Stati Uniti. L’Europa ha abbandonato l’idea di trasformarsi in uno Stato federale. Sul piano militare si fa guidare dall’Inghilterra, che non ne fa parte. Sul piano economico è divisa. Un vero fallimento sul piano politico ed economico.
