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Giorgia meloni al meeting di rimini: la politica deve ritornare autorevole?
Traggo spunto dall'intervento della Premier Giorgia Meloni nella frase: LA POLITICA DEVE RITORNARE AUTOREVOLE. La politica potrà superare il diffuso giudizio di incapacità ad arginare il disfacimento della propria funzione di raccordo tra il cittadino e le istituzioni?

E' soltanto contrastando il radicato astensionismo al voto che si potrà ridare autorevolezza alla politica. L'astensionismo, in modo particolare, ma anche la volatilità delle preferenze politiche, sono i segnali più evidenti del profondo declino. Un percorso arduo che nei migliori auspici dovrebbe condurci da una prolungata fase storica di autoritarismo, a quella di autorevolezza.
Faccio riferimento ad un fenomeno di degrado socio-culturale in evoluzione, nel quale troviamo le cause di tale crisi, ma anche a quella ormai evidente emergenza collettiva, che quotidianamente riscontriamo nel logorato rapporto tra Istituzioni e Cittadini. Un modello culturale che se ignorato continuerà a produrre gravi disfunzioni fin quanto non verrà definitivamente sostituito da un altro costruito sull'autorevolezza. Il riconoscimento di autorevolezza è lo snodo decisivo per qualsiasi funzione di responsabilità e comando. Pur riconoscendo la sua posizione di Premier e di quella di leader politico, esserlo, significa, innanzitutto esprimere valori condivisi preoccupandosi di fare, piuttosto che apparire, perseguendo il consenso e non la semplice fiducia, sul presupposto che le iniziative di governo siano proiettate a produrre vantaggi per la nostra economia e qualità di vita.
Diversamente anche i più importanti trionfi elettorali, avranno carattere temporaneo. Il tonfo elettorale di Renzi insegna. Quando le promesse non si realizzeranno, i sostenitori saranno pronti a cambiare opinione e partito, semmai rapiti dal fascino e dalla capacità comunicativa di un nuovo aspirante leader, pronto a colmare le delusioni del precedente. Tutto ciò in barba alla stabilità che i mercati, i partner europei e gli investitori stranieri ci chiedono, senza nascondere che la sfiducia verso il nostro Paese è soprattutto causata dalla incontenibile volatilità.
Concludendo non vorrei fare del gratuito paternalismo. La nostra vita che è fatta anche di tante cose anche belle, anche buone, felici perfino, quantomeno serene. Ed è per questo che la mia riflessione così aspra non induce alla disperazione. Ma è importante l'esser consapevoli nel vedere e nel pensare le cose.