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L’uso indiscriminato di un processo tecnologico inarrestabile



Inizio col riportare una frase di Paulo Cohelo: possiamo avere tutti i mezzi comunicazione e avanzati del mondo ma nulla potrà sostituire lo sguardo dell’essere umano. 




Dopo il 2G, 3G, 4G, 5G e ultimamente lo spettro del 6G la tecnologia imprime un accelerazione senza limiti a tal punto che vien da chiedersi se effettivamente tutto questo progresso, sia o meno corretto e compatibile nell’ambito ambientale e salutistico. Benchè semplifichi la vita di tutti noi, oggetto del desiderio delle multinazionali, si corre davvero il rischio di diventare non solo dipendenti.

Per non parlare dei social i cui si sfrutta la vulnerabilita' della psiche umana. Un dato per certi versi allarmante e che dovrebbe far riflettere ed al quale ci si sente sempre più alienati nel comunicare. Noi tutti predichiamo la libertà ma siamo in realtà più schiavi e controllati di prima. Oggi come oggi è il sistema che sceglie per noi ed influisce in molte sfere della nostre vita, lavorativa e comportamentale.

Un esempio: impieghiamo meno tempo a svolgere le nostre attività e i nostri doveri. Si diventa più scontrosi e restii nei rapporti sociali. Vengono favorite le relazioni virtuali a quelle reali. Vengono ameno gli interessi per la vita quotidiana e delle responsabilità con la conseguente diminuzione delle capacità di attenzione affettiva, riflessiva e memonica. Con questa pandemia si è addirittura innescata la paura del contatto fisico e reale. Ormai le relazioni on line hanno preso il sopravvento.

C’è chi si fidanza con persone mai conosciute ma che dicono di amarsi attraverso la webcam!?! Dietro lo schermo siamo tutti bravi a fingere e a farne un buon uso del paravento senza poi tener conto che nel reale esistere i comportamenti e le azioni mutano visibilmente. La contraddizione ci assale in modo esponenziale ed ecco il rifuggire dalla realtà. Per non parlare del fenomeno del bullismo fino a poco tempo fa esclusivamente legato ad atti imputabili nell’ambito scolastico. Il bullo adesso non è più una sola persona ma grazie ai social sono tanti contro la stessa vittima.

Colpa dell’uso costante ventiquattro ore su ventiquattro di internet e giochi di ruolo. E’ innegabile l’importanza del web ma anche dell’uso che se ne fà. Fortunatamente c è chi riesce a districarsi e ad essere fuoridal circolo vizioso dell’uso e dell’abuso di internet attribuendogli il giusto peso e importanza. Per concludere, il modo migliore per intervenire è attuare un’opera di prevenzione a patologie e malattie correlate al processo tecnologico in termine non solo di stress ma anche di radiazioni elettromagnetiche. Fondamentale pertanto è l’informazione corretta che porti ad una maggiore consapevolezza rispetto al corretto rapporto fra la persona e le nuove tecnologie.