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Lo Slang: il linguaggio ON LINE degli adolescenti



Un primo passo necessario per avvicinarsi al mondo dei giovani, e per capire i giovani, è sforzarsi di conoscere il loro modo di esprimersi, il loro “slang” (termine usato per accomunare parole ed espressioni al di fuori del nostro lessico). Si tratta di una varietà linguistica che muta in fretta, nel giro di pochi anni, perché viene utilizzata da adolescenti e tardo adolescenti nel parlato. 




Lo slang, di fatto, molto contestato dagli adulti o meglio dire dalla generazione X e Y, è una fonte costante e creativa di neologismi e piccole chiamiamole rivoluzioni linguistiche. I più giovani sono sempre meno costretti dai preconcetti sociali e dalle abitudini e con gli attuali strumenti sempre più tecnologici si permettono di inventare un proprio linguaggio, un proprio vocabolario.

Più che le parole fanno uso di sigle, codici per esprimersi sui social, in chat o nelle community. Si arroga il diritto di prendere in considerazione parole e acronimi dall’inglese quali le espressioni LOL (per esprimere divertimento) e BTW (abbreviazione di by the way, “a proposito”). Le italianizza o le fonde addirittura con espressioni dialettali per dare vita a espressioni singolari. La principale fonte del gergo giovanile, soprattutto online, non è quello di diventare usuale o di estendersi al resto della popolo di internauti, anzi, è proprio il contrario.

Questo linguaggio nasce innanzitutto per rispondere alla loro necessità di identificazione, alla differenziazione dalla massa e allo stesso tempo di appartenenza a un gruppo e selezionato dal quale sono esclusi gli adulti della generazione X e Y. Ma dove nascono i termini del vocabolario dei giovani online? Sicuramente i settori da cui vengono attinte più parole in assoluto sono videogiochi e i social network. I social network sono sicuramente il grande motore dell’innovazione di Internet. In questo ambiente ho potuto riscontrare e visualizzare il funzionamento dell’evoluzione linguistica. Da quando sono stati inventati, hanno portato con sé molte nuove attività, funzioni, comportamenti.

C’è chi controbatte che ormai si creano parole solo in inglese, mentre altre lingue vivono di “mutuo soccorso”. Se da un lato questo fenomeno è innegabile, dall’altro bisogna anche ammettere che è più economico adattare una parola appena coniata per un certo scopo piuttosto che crearne un’altra. Concludo nel dire che l’approccio giusto, quindi, non è rifiutare lo slang online, ma capirlo e integrarlo nel proprio bacino linguistico come una risorsa in più che ci avvicina ai ragazzi e ci aiuta a stare al passo coi tempi... ad maiora 


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