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L’estate sta finendo



Ripendendo un celebre tormentone musicale di tanti estati e per affrontare il tema del rientro a lavoro ovviamente per chi c e l ha! Stanchi e sopraffatti dal caro-vita ci sentiamo poi rassicurati dalle parole della Meloni? 




Il Premier intervenuto all’assemblea Assolombarda ai primi di Luglio ha parlato di capacità di ripresa che oggi ci consegna un’economia italiana in crescita oltre le aspettative, con una stima di previsione al rialzo del PIL al +1,2% nel 2023 e superiore alla media europea. Pochi giorni orsono è arrivata la doccia fredda. E così arriva il Financial Times che ha titolato come l'economia italiana è in difficoltà. Il PIL non è più in crescita del 1,2% ma in calo dello 0,3 mentre il resto d'Europa è stato dato in positivo.

La produzione industriale è in caduta libera; gli investimenti sono fermi; i risparmi al palo; l’inflazione è la più alta del resto d'Europa. Ma fortunatamente abbiamo il turismo. Il quotidiano Repubblica a luglio titolava che il turismo italiano è il più grande mercato europeo. Altri quotidiani titolavano come l’Italia sia nel pieno BOOM di turisti da records. Ma i prezzi in continuo aumento sembrano invece aver colpito il turismo balneare. I rappresentanti dell’industria delle vacanze parlano di un calo tra il 20% e il 30% del turismo interno, con gli italiani che scelgono sempre più spesso mete estere più economiche. Si parla di nuovi approdi come Albania e Montenegro. Il 2023 sta mettendo a dura prova l’intero settore turistico italiano – commenta Federturismo al Sole 24 Ore. Per fare un esempio in Puglia una fresella col pomodoro costa ben 16€. Per due lettini è un ombrellone fai prima impegnare un rene. E mentre l’industria del turismo frena, c’è un settore che continua a crescere e a registrare nuovi record: il lusso. Secondo uno studio di Enit, il prossimo anno saranno 11,7 milioni i viaggiatori che trascorreranno notti in hotel a 5 stelle in Italia.

Un record assoluto, dovuto principalmente alla crescita dei turisti stranieri, che incidono per il 75% delle presenze totali. E non bisogna essere laureati in economia alla Bocconi per rendersi conto che c'è qualcosa che non va. Pure la politica s è accorta che c'è qualcosa che va. Dopo il taglio al reddito e vedendo i costi di svariati prodotti e merci aumentare incluso l'aumento della benzina e dopo i frutti di tutte quelle meravigliose decisioni prese in politica estera si sono resi forse conto che la gente è un po' incazzata. Il governo, come misura tampone, si è visto così costretto a tagliare gli extra profitti sulle banche.

Ma ho seri dubbi sulla spontaneità e sull’efficacia di tale operazione. La vera nota dolente è la carenza di manodopera e di competenze sul mercato del lavoro. Servono nuove soluzioni nella correlazione che vi è tra i programmi di istruzione e i posti di lavoro incluso la Sanità. Servono investimenti per la formazione e lo sviluppo di competenze ed esperienza al fine di contrastare la disoccupazione che colpisce specifici gruppi e minoranze, in particolare donne, giovani e persone con disabilità. L'estate sta finendo ma a quanto pare i problemi rimangono.