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La nuova generazione: poco consapevoli e alla ricerca dell’originalità



Delineare i presupposti della nuova generazione è un compito assai arduo. I un confronto tematico con una ragazza emerge la mancanza di consapevolezza verso le sfide che la vita li attende e della loro reale comprensione. E pur avendo dei modelli, quale quello di Greta Thunberg e delle sue battaglie, in pochi sono disposti ad essere proattivi, a mettersi davvero in gioco. 




Anche sulla scelta come consumatori, sembra avere poca presa il tema della sostenibilità. Tra un capo di abbigliamento ecosostenibile e un altro che segue più i loro gusti, scelgono il secondo. L’istinto, soprattutto sui social, è un’altra componente che emerge in modo preponderante. I giovani fanno poca differenza tra la vita pubblica o privata, e tendono a pubblicare in modo istintivo foto su Instagram dimenticando qualche minuto dopo cosa hanno pubblicato.

Una mancanza di consapevolezza pericolosa, specie se si pensa ai casi di ragazzi/e che hanno posto fine alla loro vita, dopo aver pubblicato una foto o un video compromettente. Se da una parte, c’è la voglia di autenticità in molti c è la voglia di riconoscersi e/o imitare modelli, come gli influencer. La loro personalità è in continua evoluzione e la mostrano spudoratamente sui social. Inoltre, costruiscono se stessi sulla base dei feedback che ricevono dai loro follower su Instagram. Insomma un nuovo grattacapo che divide le posizioni di sociologi e psicologi e che sta aumentando in modo esponenziale la sindrome del “burn out” ( una sorta di stress cronico ) fra gli insegnanti e gli assistenti della scuola secondaria. Un quadro non poco inquietante per la nascita di numerose patologie psicologiche e difficilissime da decifrare. Sempre più connessi ma di fatto isolati. La connettività ormai permea la loro vita, dalle amicizie alle relazioni più futili.

Dalla rete apprendono tutto quanto di cui hanno bisogno per essere informati sull’attualità, per l’intrattenimento e per lo shopping. I giovani hanno anche un senso molto più fluido dell’identità sessuale e di genere. Un sondaggio recente del National Citizen Service (NCS) che ha coinvolto 1.000 adolescenti ha rilevato che solo il 63% dei ragazzi di età compresa tra 16 e 17 si definiscono eterosessuali al 100% (rispetto al 78% degli adulti). Per l’identità di genere i dati sono anche più inquietanti, con solo il 78% di giovani ragazzi che si identificano al 100% come “maschi” e solo l’80% delle giovani donne che si identificano al 100% come “femmine”. Gli adolescenti sono tra i meno soddisfatti della propria vita.

Da un indagine che misura la soddisfazione per la vita in relazione ai rapporti con la famiglia, con la scuola, e che misura anche la salute mentale e l’uso di droghe emerge che sta crescendo in modo preoccupante il tasso di ansia e che aumentano i segnali di malattie mentali.

Quello che si nota è una generazione di bambini che esprime molto più chiaramente la propria infelicità. C’è un problema generale di autostima. Misurano la propria autostima sui numeri dei like o dei follower. Tra queste contraddizioni e fragilità il loro futuro come sarà? Una cosa è certa: noi non saremo testimoni del loro avvenire !