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La guerra come negazione dell’umanità



Mi sembra ormai evidente che nelle guerre e nei conflitti non si può parlare solo dell'ultimo frame della storia. Nelle guerre non esistono i buoni e i cattivi assoluti. 




Mi pare di notare che li abbiamo completamente recisi. Alla prima occasione utile torna la retorica del tifo da stadio e della propaganda pro e contro. Il riferimento ultimo al conflitto Israele-Palestina e post Ucraina. Delle cause storiche se ne fà solo un parziale cenno. La memoria poco conta in questi frangenti !! Per cui ogni volta si ha bisogno di ricominciare daccapo.

Realtà abbandonate a se stesse e a dover rincorrere sempre in estremis. Sempre quando ormai non rimane più nulla da fare se non postare bandiere sui profili social e solo a titolo propagandistico!! La drammaturgia prende il sopravvento con il riafforare di bandiere sui palazzi governativi prima dell’Ucraina ed ora d’Israele. E’ il momento di utilizzare bene le parole. Infatti guarda caso non si fa cenno all’ invaso-invasore in quest’ultima diaspora!!

E’ già! Perché all’Occidente non conviene proprio!! Adesso è il momento di coniare nuovi slogan. Eh già !! Perché tutto si deve richiamare a specifici scenari!! Bisogna pur citare chi è il buono o il cattivo. È proprio vero che non impariamo nulla !! E ci tocca ogni volta ricominciare tutto daccapo come se la memoria fosse neve al sole !!

Quanti anni ancora serviranno per capire che la guerra non porta a nulla se non a disastrose catastrofi ambientali e di vite umane. E quali altri immagini si dovranno vedere per capire che la guerra non comprende né buoni né santi? Quanta propaganda ancora servirà per abbondare e saziare l’inarrestabile ologramma psicoemotivo dell’essere umano? Quanto tempo servirà a far capire che non si deve tifare per la guerra ma optare per la pace!?