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Il Parlamento: un ritrovo di dilettanti



Le capacità sono un torto, l’inesperienza un valore aggiunto. Una politica fatta di proclami e spot mediatici.




Con queste Task Force si va ormai allargando la classe dei burocrati ma non di meno di spottisti e insipienti. Certo che non si può fare d’ogni erba un fascio ma ovviamente tutto ha un costo e a farne le spese è tutto il Paese. Un politico di vecchio corso affermava: a parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.

Colpa forse di un rinnovamento a tutti costi.!?
Certo è che NON basta essere onesti. Le competenze NON possono essere considerate un optional e tantomeno l’inesperienza non può certo rivelarsi un valore aggiunto!! Un tempo erano necessarie cultura e competenze soprattutto in campo amministrativo e giuridico!!

Oggi il modello politico è cambiato!? Forse che si o forse che no, ma nel frattempo gli altri paesi galoppano mentre l’Italia declina e si immiserisce. L’elezione in Parlamento era considerata un punto di arrivo, oggi rappresenta l’inizio di nuove carriere.

Non stupisce il tasso di impreparazione anche culturale. Molti i blog televisivi che riprendono le storture e le gaff di parlamentari.. In questi anni si scopre che la competenza è stata spesso sacrificata sull’altare del ricambio generazionale. Il fenomeno è trasversale, sia chiaro. Colpa della democrazia diretta, si dirà. Se il M5S nasce in antitesi ai professionisti della politica, non sono pochi i partiti che subiscono il fascino della società civile. Nulla di male, per carità.

Contaminare le aule parlamentari con specifiche competenze è un dato positivo. Un po’ meno le candidature di sportivi o vip televisivi famosi. La nuova fase post coronavirus NON è certamente priva di rischi alla coesione sociale. Una classe politica incompetente rappresenta un problema serio per l’economia e lo sviluppo socio-culturale. Forse non è un caso se l’astensionismo continua a crescere e la mediocrità dilaga.