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I social e la vicenda di manuel morto all’eta’ di soli 5 anni
Innanzitutto esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia del piccolo Manuel ed un forte abbraccio a quello che può valere chiaramente. Già! Ne parlano tutti i TG televisivi. Morto alla tenera età di 5 anni per un tragico incidente a Casal Palocco ( quartiere periferico di Roma). A bordo di una Smart alla cui guida si trovava la madre e la sorella quando veniva travolto da una Lamborghini guidata da un gruppo di balordi YouTuber borderline.

Questi ultimi sono un gruppo di youtuber, di cui solo ora ne apprendo l'esistenza, quali creatori di canali YouTube con effetti-live estremi. Non nuovi a questi simili eventi, ancor prima di questa tragedia, si trovavano alla guida di una Tesla proponendo come sfida un viaggio a Milano a velocità sostenuta. Insomma un modo assolutamente irresponsabile ai solo fini di far accrescere i propri follower. Un video-live dai contenuti pericolosi per sè ma anche per altri.
Con la Lamborghini il copione era identico. Da testimonianze di alcuni gestori di locali del centro urbano si dice di aver visto sfrecciare la Lamborghini ad altissima velocità. A bordo solo ragazzi. Ma come è possibile che una autovettura del genere e così potente fosse affidata a ragazzi neopatentati!? Il conducente è stato trovato positivo al test cannabis. Ma a far scalpore sono altre testimonianze raccolte. Pare che i ragazzi, dopo l accaduto, avessero continuato a filmare come se niente fosse. Sta situazione mi porta a fare ragionamenti e riflessioni: alla degenerazione dei valori morali e di una società sempre più presa dall’apparire anziché dell'essere!? A quei giovani alla ricerca del successo e guadagno facile!? A quelle famiglie incentrate a definire il fatto come una bravata!?
A un mondo sempre più disastrato del lavoro dove i giovani riversano su internet la loro speranza ed un guadagno facile a sforzo zero!? Molti sono portati a pensare che i valori degenerati, ovvero alla mancanza di morale, appartengono a qualcun altro. Io penso che questa storia ci racconti l'esatto contrario!! Sono pure convinto che questi mostri siano generati dall’apatia di una ragione inesistente e dall’orrendo risultato di come si utilizza lo strumento dei Social. Uno strumento potentissimo che a volte può diventare un arma. E’ bene quindi imparare ad utilizzare quest'arma in modo responsabile non solo di chi crea contenuti ma anche di chi li recepisce. Come sono altresì discutibili alcuni Social che ti “bannano” per una frase mentre poi per altri contenuti molto più ardui e dannosi nulla si conviene. Resto comunque dell’avviso che trovarsi internauti sia un processo utile se ne si fa un uso corretto. In effetti siamo solo noi con il nostro voto espresso sotto forma di like a privilegiare gli intrattenimenti estremi rispetto ad altri che fanno divulgazione storica, scientifica e di qualità. A prevalere sono sempre i contenuti demenziali, grotteschi, pericolosi e lontani dalla cultura e dalla morale. Ma io credo che questo inchiodi un po' tutti noi alla responsabilità. Quindi ogni volta che preferiamo guardare un “tiktoker” facciamo famosi anche chi fa parte di quella categoria di idioti proferendo gli onlyfan anzichè la cultura. Certamente è vero che la vita non può essere solo erudizione. Ma anche io dico NO allo stupido e demenziale esclusivo intrattenimento e profondamente amorale. Sono i nostri like e le nostre visualizzazioni a stabilire una sorta di merito. Purtroppo noto che questa tendenza non si fermi neppure difronte alla tragedia. E’ altresì drammatico che un bambino perda la vita per dei follower. Ma io non mi aspetto che questa riflessione venga dalle aziende che con questi soggetti traggono solo profitto. Io mi aspetto che questa riflessione venga dalle persone e che capiscono di avere non solo un enorme potere ma anche delle enormi responsabilità.
L’essere consapevoli e responsabili anche dietro al gesto più stupido automatico quale è di mettere un semplice “like”. Spesso siamo a dire: ma è solo un “like”. Così non è perché si mette in moto una dipendenza di cui poi non se ne può fare a meno. Questi fenomeni li creiamo noi e dobbiamo farci noi stessi carico delle conseguenze. Bisogna responsabilizzarsi fare attenzione a chi si dà il proprio favore. Dobbiamo capire di avere obblighi morali nel nostro prossimo. Non possiamo continuare a pensare che valori e morale siano un qualcosa che scende dall'alto.
I valori e le morali le costruiamo noi. Questo chiaramente richiede un quotidiano impegno, riflessione, sacrificio. Dobbiamo soltanto volerlo affinché tragedie simili non accadano più. Dire qualsiasi altra cosa oltre questo sarebbe a mio avviso superfluo. Sperando di aver creato uno spazio di riflessione concludo con questo detto: non siamo ricchi per ciò che possediamo ma per ciò di cui possiamo fare a meno.